giovedì 1 marzo 2012

Lucio Dalla (4/3/1943 - 1/3/2012)

SO LONG, LUCIO!

«Cosa sarà che fa morire a vent'anni anche se vivi fino a cento?.. 
Cosa sarà che ti fa morire ridendo di notte all'ombra di un desiderio?..»

(Lucio Dalla, Cosa sarà)


Oggi se n'è andato uno degli ultimi "classici" viventi della musica d'autore italiana. Se n'è andato d'improvviso, inaspettatamente, un po' come quell'indimenticato pilota brasiliano di cui cantò le gesta in Ayrton. Anche noi di Se sei vivo spara, a modo nostro, vogliamo ricordarlo. E lo facciamo parlando come sempre di cinema. Già, perché Lucio non è stato solo un grande musicista ma anche un attore e un compositore di colonne sonore. In particolare nella seconda metà degli anni '60, quando il western era il genere principe del nostro cinema, Dalla partecipò in qualità di caratterista-cantante a due frizzanti "musicarelli" ambientati nel lontano Ovest: il primo è Per un pugno di canzoni (1966) di José Luis Merino, il secondo il leggermente piú noto Little Rita nel West (1967) del bravo Ferdinando Baldi, nel cui cast compare fra gli altri anche un giovanissimo Terence Hill al suo primo spaghetti. Due film assolutamente obsoleti - se mai c'è stato un genere del tutto superato, è proprio quello del "musicarello" all'italiana - ma che ai tempi facevano incassi di tutto rispetto, funzionando oltretutto come rampa di lancio per giovani emergenti e come espediente di riciclo per vecchie glorie. Tutto qua, niente di speciale, solo un modo di dire addio riportando alla memoria una parentesi del tutto rimossa della sua carriera, evitando la retorica che con ogni probabilità ci sommergerà nelle inevitabili - e meritorie, per carità - celebrazioni dei prossimi giorni. Soprattutto, adesso che sappiamo che anche nella sua vita c'è stato un pizzico di West, lo sentiremo ancor piú vicino e lo ricorderemo, se possibile, con ancor piú affetto.

2 commenti:

  1. Nonostante non sia mai stato un gran fan di Dalla, di cui ho solo una bella raccolta delle sue hits degli anni 70), confesso che la sua morte mi ha parecchio colpito, tanto da aver chiesto a Paolo - che lo conosce meglio di me - di scrivere questo bel omaggio. Che nel contesto del blog testimonia come ai tempi in Italia il western arrivasse a toccare davvero tutti.

    Non fosse altro, un paio di generazioni di appassionati di cinema gli devono la mitologica sigla di Lunedì Film, che per anni su Raiuno annunciava la trasmissione in prima serata di classici del cinema. Davvero altri tempi...

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  2. La scomparsa di Lucio Dalla è stata una notizia totalmente inaspettata e per me tristissima: le sue canzoni, insieme a quelle di De André, De Gregori e Guccini, mi hanno accompagnato per tutta l’infanzia/adolescenza, e sinceramente non avrei potuto desiderare colonna sonora migliore...

    Quale Allegria, Corso Buenos Aires, Il cucciolo Alfredo, L’ultima luna, L’anno che verrà, Intervista con l’avvocato, Un'auto targata TO, Nuvolari, Milano, Piazza Grande, Itaca, 4/3/43, Sylvie, Sulla rotta di Cristoforo Colombo, La casa in riva al mare sono canzoni che ho ascoltato migliaia di volte e che conosco praticamente a memoria e anche se la seconda parte della sua carriera è stata del tutto trascurabile e assolutamente inferiore alla prima tutti i suoi album degli anni settanta sono altrettanti capolavori della musica nazionale, oltre che uno straordinario spaccato dell’Italia del tempo.

    Da ricordare, soprattutto in questo blog, anche il suo lavoro come compositore di colonne sonore per il cinema, per Verdone, Monicelli, Antonioni, Avati...

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